una grande famiglia di pescatori
Da più di 200 anni la famiglia Testa solca i mari di Sicilia con le sue barche alla ricerca del pesce azzurro e del tonno rosso. Una tradizione antica fatta di tenacia e fatica, dedizione e capacità di scrutare il futuro così come l’orizzonte, in cui l’esperienza e la passione si trasmettono di generazione in generazione.
Una storia legata al grande porto di Ognina, l’antico porto di Ulisse, che nel Trecento – a seguito di un’impressionante eruzione – è divenuto un piccolo porticciolo da cui i Testa hanno sempre messo in mare le loro barche, con la benedizione della Madonna del borgo marinaro, “A ‘Bammina”, una statua consacrata alla fine del Seicento che viene portata ogni anno in processione in mare. Una festa sentita che vede i Testa nel comitato delle celebrazioni.
Della famiglia Testa e della sua storia – oltre che nei ricordi personali di ciascuno dei membri – si trova traccia negli archivi parrocchiali: ciò significa che l’attività di pesca abbraccia un arco di tempo che va dalla marineria a vela all’uso delle più moderne tecnologie, da quando le barche erano costrette a scendere a sud per trovare scampo nel canale di Brucoli, all’obbligo di inviare i filmati in tempo reale – con l’utilizzo di Internet – per essere autorizzati a procedere alla pesca del tonno.
Solo a partire dagli Anni ’50 arrivano le prime barche a motore e, a cavallo tra gli Anni ’70 e gli ‘80, alla pesca del pesce azzurro si affianca la pesca del tonno. Con l’avvento del nuovo millennio prendono il largo le grandi barche in acciaio, hanno il via le campagne di studio in campo marino e vengono assegnate alla famiglia le quote per la pesca del tonno rosso. Nel 2017 il ciclo si chiude con il lancio di Testa Conserve, che consente di lavorare su tutta la filiera e arrivare direttamente sulle tavole con un pescato d’eccellenza ed un elegante pack ispirato allo stile liberty siciliano.
L’amore per il
mare in una grande storia siciliana.
1697
Viene consacrata la statua della “Bedda Matri di Ognina”, che ogni anno – con una celebrazione organizzata da un comitato di cui fa parte la famiglia Testa - viene portata in processione in mare.
1800
Gli archivi parrocchiali e i ricordi personali collocano intorno a questa data l’inizio dell’attività di pesca da parte della famiglia.
1950
È l’anno della prima barca a motore: Buttafuoco, seguita da Ulisse, Santopadre e Gabbiano.
1970-1980
Con la motonave Nino Testa - in legno, lunga 30 metri – si aggiunge alla pesca del pesce azzurro quella del tonno rosso.
2002
Viene varata l’Atlante, con i suoi 42 metri, realizzata in acciaio.
2005
La Futura Prima, con i suoi 38 metri, affianca l’Atlante: la prima è destinata alla pesca del pesce azzurro, mentre la più grande si dedica alla cattura del tonno rosso. Entrambe sono coinvolte in campagne di studio e lavoro in campo marino.
2009
Alla famiglia Testa vengono assegnate le quote ICCAT - l’organizzazione mondiale che tutela la specie – per la cattura del tonno rosso.
2017
Nasce Testa Conserve, nel segno dell’alta qualità, per portare in tavola tutto il buono del nostro mare con un pack elegante - ispirato allo stile liberty siciliano - e plastic free.
L'equipaggio
La storia della famiglia Testa ricorda quella dei pescatori de I Malavoglia, il famoso romanzo di Giovanni Verga pubblicato nel 1881. Ma è sempre la realtà a ispirare la letteratura: la pesca dei Testa risale almeno a due secoli fa e ha come teatro il suggestivo porticciolo di Ognina, nel cuore di Catania.
Ancora oggi nel piccolo borgo esiste via Testa, a testimoniare le
profonde radici della famiglia e delle generazioni che si sono succedute, scambiandosi il testimone e rispettando l’uso di dare ai figli maschi quattro nomi che si ripetono: Salvatore, Giuseppe, Concetto e Antonino. Nella storia secolare della famiglia, c’è anche posto per un’Agata, donna di polso che, rimasta vedova, assunse il ruolo di capofamiglia.